Prove oggettive inconfutabili dell’Aldilà
Dopo diversi anni di indagini serie molti scienziati sono giunti alla conclusione che esiste una massa di prove scientifiche talmente corposa che, considerata nel suo complesso, attesta assolutamente ed incontestabilmente l’esistenza dell’Aldilà e quindi della vita dopo la morte.
Tutti gli esseri umani sopravvivono alla morte fisica, a prescindere dalle loro convinzioni.
Al momento della morte portiamo con noi la nostra mente insieme a tutte le esperienze che abbiamo vissuto, la nostra personalità, il nostro carattere ed il nostro corpo eterico (lo spirito), che è un duplicato del corpo terreno e che contiene la nostra “mente” reale, distinta dal cervello fisico. Esso fuoriesce dal corpo fisico al momento della morte ed è collegato ad esso per mezzo di un filo argentato. Quando questo filo argentato viene reciso dal corpo fisico allora si verifica la morte. Nell’Aldilà il corpo eterico e ciò che ci circonda saranno solidi proprio come ci sembra il mondo adesso.
In una situazione di crisi, quando la morte è quasi inevitabile o è percepita come tale il duplicato del corpo fisico, il corpo astrale o eterico, lascia il corpo fisico e sperimenta il primo stadio dell’Aldilà. Se la morte non si verifica il duplicato riprende il suo posto nel corpo fisico.
Un’esperienza tipica di premorte è un evento altamente organizzato e dettagliato e contiene tutti questi elementi:
Un uomo sta morendo e, mentre raggiunge il punto di maggiore stress fisico, sente di essere stato dichiarato clinicamente morto dai suoi dottori. Inizia a sentire un rumore sgradevole, un forte tintinnio od un ronzio, ed allo stesso tempo sente che si sta muovendo molto rapidamente attraverso un lungo tunnel buio. Dopo di che si ritrova al di fuori del suo corpo fisico ma ancora nell’ambiente fisico immediato, e vede il suo corpo a distanza, come se fosse uno spettatore. Osserva i tentativi di rianimazione da un punto insolitamente favorevole e si trova in uno stato di confusione emotiva.
Dopo un po’ si riprende e comincia ad abituarsi a quella strana condizione. Nota di avere ancora un “corpo”, sebbene di natura molto diversa e con potenzialità differenti da quelle del corpo fisico che si è lasciato dietro. Presto succedono altre cose. Qualcuno viene a trovarlo e ad aiutarlo. Egli intravede gli spiriti di parenti e amici già morti e gli appare di fronte uno spirito amorevole e caldo, di un tipo che non ha mai incontrato prima – un essere di luce. Questo essere gli pone, senza parlare, una domanda per fargli valutare la sua vita e lo aiuta mostrandogli una revisione panoramica istantanea dei principali eventi della sua esistenza terrena. Ad un certo punto si ritrova vicino ad una sorta di barriera o di confine, che apparentemente rappresenta il limite tra la vita terrena e l’altra vita. Allora scopre di dover tornare sulla terra, scopre che non è ancora arrivato il momento della sua morte. A questo punto tenta di fare resistenza, poiché adesso è preso dalla sua esperienza nell’Aldilà e non vuole tornare indietro. È sopraffatto da intense sensazioni di gioia, amore e pace. Nonostante il suo rifiuto, però, in qualche modo si riunisce al corpo fisico e torna a vivere.
In seguito prova a raccontare agli altri la sua esperienza, ma trova difficoltà a farlo. In primo luogo, non riesce a trovare parole umane che siano in grado di descrivere queste esperienze ultraterrene. Si accorge pure che gli altri lo prendono in giro, così smette di raccontare la sua esperienza alle altre persone. Tuttavia l’esperienza condiziona profondamente la sua vita, in particolare la sua visione della morte ed il modo in cui questa è relazionata alla vita.
Non esiste un paradiso che si trova “nel cielo” o un inferno che si trova “sottoterra”: l’Aldilà è collocato nel piano terrestre.
Nell’Aldilà esistono sfere di diverso livello, da quelle a vibrazioni più basse a quelle a vibrazioni più elevate. Al momento della morte fisica ci rechiamo nella sfera che meglio si adatta alle vibrazioni che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita sulla Terra. Detto in maniera semplice, la gente più coscienziosa va nella “terza” sfera, quella che alcuni chiamano la terra dell’estate perenne. Quanto più le vibrazioni sono elevate tanto migliori saranno le condizioni di cui si godrà. Ci è stato detto che le sfere più elevate sono talmente belle che è perfino impossibile immaginarle.
Una volta entrati nell’Aldilà si prova una sensazione di enorme luminosità ed il genere di vita (bellezza, pace, luce ed amore) che ci attende è inimmaginabile.
Chi è considerevolmente incline al male viene attratto nelle sfere inferiori più oscure, ritrovandosi da solo od in compagnia di coloro che possiedono le sue stesse basse frequenze vibratorie ed il suo stesso basso livello di spiritualità.
Non si è giudicati da nessuno né si è condannati da qualcuno a rimanere nelle sfere inferiori (l'”inferno”). Ci si condanna da sé, acquisendo durante la vita terrena delle basse vibrazioni (un basso livello di spiritualità).
L’inferno che dura per l’eternità e la dannazione eterna non esistono. Sebbene nell’Aldilà ci siano delle sfere inferiori particolarmente oscure, sgradevoli e perfino terrificanti non ci si finisce per l’eternità. La Legge universale dell’Evoluzione assicura che prima o poi coloro che possiedono vibrazioni inferiori riusciranno a sviluppare vibrazioni più elevate e raggiungeranno le sfere superiori, anche se ciò dovesse richiedere secoli o addirittura millenni.
Immediatamente dopo la morte le nostre vibrazioni non cambiano, nemmeno se ci si pente poco prima di morire. Ci portiamo dietro quel livello vibrazionale (spiritualità) che abbiamo guadagnato o perduto nel corso dell’intera vita terrena. Il Battesimo ed il pentimento sono assolutamente inutili se la loro finalità è quella di ottenere “un trattamento migliore” subito dopo la morte.
Nell’Aldilà si possono sempre apprendere lezioni di carattere spirituale per progredire verso sfere superiori e perfino più belle.
In base alla Legge del Progresso, alla fine, anche se ci vorrà molto tempo, tutti accederanno alle sfere più elevate.
Tutti gli atti negativi commessi nei confronti del prossimo devono essere sperimentati in prima persona per favorire una “continua evoluzione spirituale”.
È certo che chi abusa degli altri o li danneggia in maniera considerevole nell’Aldilà si troverà faccia a faccia con le proprie vittime per espiare il male commesso.
Chi sulla Terra era profondamente incline a vizi e forme di dipendenza (fumo, alcol, gioco d’azzardo, stupefacenti, un eccessivo attaccamento al sesso) può rimanere bloccato sul piano astrale e ritrovarsi nell’impossibilità di progredire finché non riesca a rinunciare a tali forme di dipendenza.
Per alcuni la transizione dalla Terra all’Aldilà è migliore che per altri; maggiore è la conoscenza che si possiede dell’Aldilà e più agevole è la transizione. Gli esseri umani non nascono tutti con lo stesso livello di evoluzione spirituale.
Gli atei e gli agnostici potrebbero non avere alcuna difficoltà nel passare alle sfere superiori; quello che conta è ciò che si è fatto nel corso della propria vita ed il motivo per cui lo si è fatto, non quello in cui si è creduto.
Non partecipare ai rituali religiosi, come, ad esempio, i battesimi e le confessioni e non credere ai dogmi non impedisce a nessuno di conseguire degli alti livelli di spiritualità o di accedere alle sfere più elevate dell’Aldilà.
Quello che succede a una persona che commette un suicidio dipende da un numero di fattori. La motivazione è sempre molto importante. Ad esempio esiste una grossa differenza tra chi commette suicidio a causa di una morte inevitabile e chi lo commette per evitare delle responsabilità. Coloro che si tolgono la vita per l’incapacità di affrontare dei problemi nell’Aldilà accresceranno i loro problemi e le loro responsabilità.
Nell’Aldilà i simili si attraggono fra loro. A differenza del piano terrestre coloro che sono dotati di vibrazioni inferiori non possono mescolarsi liberamente a coloro che si trovano nelle sfere più elevate.
La gente corretta viene accolta dai propri cari e le anime gemelle si ricongiungono. Le Intelligenze Superiori ci informano del fatto che nell’Aldilà il nostro aspetto fisico può ritornare quello dell’età migliore, per la maggior parte delle persone quello che si ha tra i 20 e i 25 anni.
Qualunque inabilità fisica si sia avuta sulla Terra sparirà; non ci saranno più malformazioni, malattie, cecità ed ogni altra avversità che abbia caratterizzato la vita terrena.
Lo stato mentale che si ha al momento della morte è di importanza cruciale. Alcuni muoiono coscientemente ed hanno piena consapevolezza delle persone amate che li accolgono all’arrivo; altri si trovano in stato di incoscienza e vengono portati in un posto speciale dell’aspetto di un ospedale o di una casa di cura. Chi è morto a seguito di una lunga malattia avrà bisogno di tempo per ricostruire la propria immagine mentale. Se si è estremamente disturbati al momento della morte c’è una forte probabilità che si continui ad esserlo anche nell’Aldilà per un periodo di tempo indefinito.
Alcuni rimangono bloccati “fra i due mondi”. Si tratta di coloro che, sentendosi ancora solidi, non riescono ad accettare l’idea di essere morti. Molti provano uno stato di confusione mentale e possono perdersi per decenni o anche più.
Le persone amate che si trovano nell’Aldilà, sia quelle arrivate di recente sia le altre, hanno la facoltà di visitare coloro che vivono sulla terra.
Nella dimensione terrena l’occhio umano non è in grado di vedere nulla della nuova dimensione perché i nostri occhi sono in grado di distinguere una persona o una cosa solo quando gli atomi e le molecole di quella persona o di quella cosa ruotano alla velocità della luce. Quando i vortici degli atomi degli spiriti ruotano ad un velocità superiore a quella della luce non possono quindi essere visti dai nostri occhi fisici. A volte certe energie fanno in modo che i vortici degli atomi del corpo spirituale ruotino ad una velocità inferiore, quella della luce. Quando ciò si verifica lo spirito diventa visibile ai nostri occhi fisici.
Alle persone amate arrivate di recente, normalmente entro i tre mesi dal trapasso viene data la possibilità di trasmettere messaggi visivi per mezzo di sogni, apparizioni o in altro modo per attestare che sono ancora vivi.
Nell’Aldilà la mente ha un potere enorme: può creare la materia e può far viaggiare il corpo alla velocità del pensiero. È sufficiente immaginare un qualunque luogo del mondo e ci si trova là istantaneamente.
Nelle sfere superiori si ha la possibilità di ricordare e rivedere in modo tridimensionale ogni evento ed ogni periodo della propria esistenza.
Nell’Aldilà la comunicazione avviene per mezzo della telepatia, così come quella tra il piano terrestre e l’Aldilà.
Coloro che vivono nell’Aldilà hanno la capacità di leggere la nostra mente e di suscitare in noi pensieri ed idee. Le entità inferiori e maligne possono suscitare in noi pensieri e idee di carattere negativo mentre le entità positive e più elevate ci assistono mediante pensieri ed idee di carattere positivo. Molto è, tuttavia, rimesso all’esercizio del libero arbitrio.
La responsabilità è personale; in ultima istanza ciascuno è responsabile delle azioni e delle omissioni commesse nel corso della propria esistenza terrena.
Abbiamo la possibilità di rivolgerci ai potenti protettori dell’Aldilà affinché ci aiutino ad affrontare i problemi quotidiani ma non sono loro a prendere le decisioni per noi.
Esiste realmente una guerra tra le Forze della Luce e le Forze delle Tenebre. Coloro che disseminano in continuazione l’oscurità (l’ignoranza, la propaganda falsa e dannosa, l’odio, la persecuzione del prossimo, l’abuso di potere, la menzogna, l’inganno, il dominio e lo sfruttamento del prossimo ed altre forme di energia negativa) entreranno a far parte delle Forze delle Tenebre. Coloro che, invece, si impegnano a diffondere una maggiore comprensione (la conoscenza, la pace, l’amore, la luce, l’armonia e altre forme di energia positiva) diverranno parte delle Forze della Luce.